Le sue tematiche, la sua filosofia e la sua tecnica
Le sue tematiche
Flora ha creato innumerevoli pagine piene di arguzia e fantasia, a volte in modo critico, polemico o ironico, a volte in tono lirico ma mai noioso. Le argomentazioni comprendono il Tirolo nel suo carattere e gli eroi del 1809, nonché in qualità di burattini e marionette i reggenti del mondo ed infine anche il mondo quotidiano per lui assai ridicolo. Le sue passioni erano soprattutto due motivi: Venezia ed il corvo. A quest’ultimo ha dedicato tanto disegno nel quale il corvo assumeva lineamenti umani. Nel periodo senile invece le sue opere diventano sempre più liriche: paesaggi autunnali, cavalieri solitari nella nebbia, escursionisti in paesaggi montani, case fatiscenti.
La sua filosofia
Paul Flora, tirolese per eccellenza, “Urtiroler”, poiché sempre collegato alle due parti della cosiddetta “terra santa”, era un uomo solitario, amabile ammonitore delle debolezze umane ma ben radica e cosciente. Si descriva come und pantofolaio tirolese, viveva fino alla morte vicino alla Hungerburg, un altopiano di foresta a nord di Innsbruck. In Tirolo, il paese che non ha mai scelto principi politici a cuor leggero, Flora si è reso indispensabile come avvocato dei deboli e dei pensatori ai margini, con il suo potente linguaggio. Ha sempre capito di cambiare il mondo con l’umorismo sottile, come si vede nei suoi disegni. Nei suoi disegni si ritrova il suo carattere che testimonia al mondo la saggezza, la comprensione ed un profondo senso della vita e ha molto più valore di intrattenimento semplice: si tratta di una filosofia di vita che va oltre tutte le barriere linguistiche.
La sua tecnica
Vedendo nel corso degli anni la sua grafica, si ravvisano pochi cambiamenti essenziali. Uno dei primi disegni, che può essere ammirato nella mostra, è stato progettato con una corsa particolarmente audace e risale all’anno 1938. All’epoca il sedicenne Flora, disegna un uomo grassoccio con il cappello a cilindro, la sguardo accigliato seduto in una monoposto convertibile. Negli anni ’50 si è rivolto ad un sottile schema di disegno, i personaggi, i disegni d’ingombro delicato ed ha sviluppato la sua tecnica distintiva, con la penna ad inchiostro per la quale viene identificato in tutta Europa ed oltre. Negli anni ’60 il tocco con il pennello è più solido ed il profilo più spesso. Dagli anni 70 in poi inizia il suo modo unico per catturare la foglia. Con il suo “tocco di temporale nervoso”, son un contrasto finemente graduato dalla luce al buio e le sfumature di grigio conseguente”, ha creato uno stato d’animo diverso e prevalentemente malinconico.” Negli anni 80 ha iniziato a utilizzare anche il colore come un altro elemento pittorico, prima ad acquerello e poi a matita colorata. Più tardi ancora, ha aggiunto la sua opera al disegno a matita. Fino al giorno della sua morte avvenuta il 15 maggio 2009, ha instancabilmente lavorato in senso artistico. Uno dei suoi ultimi fogli dal titolo “Audace salto di un alpinista” è sul poster della mostra di Gmünden.